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318 libro terzo

sua degna compagna la signora marchesa Giulia Colbert, le loro mondane ricchezze mutarono in opere non periture di carità, in case di rifugio pelle convertite, in asili d’infanzia, in scuole pe’ poveri, in molte altre maniere di soccorsi ai traditi dalla fortuna od a quelli che non mai la conobbero. Le sale di questo palazzo, use altre volte a risuonare dei concenti più soavi in feste che raccoglieano il fior della corte, ora non echeggiano più che del monotono sillabare e canticchiare degli asili d’infanzia, quanto men grato all’orecchio dell’uomo, tanto più dolce al cospetto di Dio.

Il palazzo di cui parliamo fu costrutto nel 1692 sui disegni dell’ingegnere Gian Francesco Baroncelli da Ottavio Provana, conte di Druent, chiamato volgarmente monsù di Druent. Dieci anni prima era egli col marchese di Pianezza di que’ principali confidenti del duca Vittorio Amedeo ii che lo consigliavano ad uscire ornai di tutela, a pigliarsi il governo che la madre avrebbesi voluto ritenere in perpetuo. Avvisata di tali mene, Madama Reale trovandosi con tutta la corte a Moncalieri, fe’ arrestar i due cavalieri alle ore 8 di notte del 28 dicembre 1682, e li fe’ condurre, Pianezza, al castello di Monmegliano, Druent, al castello di Nizza, dove rimasero fintantochè il duca, assunto il reggimento dello Stato, li richiamò.

Riavuta la liberta, essendo molto addentro nella