Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
28 | libro primo |
1388, quella cioè del sig. Gillio della Rovere. Ma in quo’ tempi, in cui era gran ventura se passava un anno intero senza guerra, o sospetto di guerra, poichè ogni uomo che potesse pagar quattro soldati arrogavasi l’autorità di farla, le porte non erano tutte aperte. Nel 1379 ve n’erano aperte due sole, la Susina e la Fibellona. Nel 1389 eran chiuse la Doranea, o Palatina, la Pusterla, e la porta di S. Martiniano, o porta Nuova. Ed il principe d’Acaia ordinava si chiudesse la porta di S. Michele perchè non era fortificata.15
Che se ci dilungheremo alquanto da Torino, troveremo presso la strada di Rivoli la torre, la chiesa, e lo spedale di Sta Maria di Pozzo di Strada, de’ monaci di Vallombrosa. Sul monte eccelso, dove ora sorge la basilica di Superga, vedremo carbonaie fumanti, e in mezzo ai boschi una cappelletta già dedicata alla Vergine Santa,16 la qual cappella nel 1461 fu dalla città convertita in chiesa uffìziata poi sempre da un cappellano, da lei deputato. Nella selva di Mischie, verso S. Mauro, s’alzava una torre, ove dimorava, in tempi sospetti, una guardia. Un’altra guardia vedremo al ponte di Stura sul campanile di Sta Maria, un’altra sulla torre di Lucento de’ Beccuti, una sulla torre di Pozzo di Strada, una sulla sponda di Dora alla ficca Pellegrina, in una guardiola di legno eretta sopra un albero (bicocha),17 un’altra ne’ prati di Vanchilia. Quest’era