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302 | libro terzo |
dono del cav. d’Olry, già ministro di Baviera a Forino.
Nella sagrestia, ricca di nobili intagli in legno, il vôlto è dipinto a fresco da Antonio Milocco.
Le piccole sagristie che succedono alla grande, dipinse a fresco nel vôlto lo stesso Crosato. Un quadretto col Padre Eterno ed alcuni putti, è opera del Moncalvo.
Sono da vedersi nel coro antico de’ monaci un Cristo posto nel monumento, quadro antico, ricco di figure, notevole per la composizione e pel colorito: belle sopra le altre figure sono il morto corpo del Redentore e la Maddalena. Sembra di scuola vercellese, ed è certamente del miglior tempo, e di mano maestra. Degni ancora d’osservazione mi sembrano nella sala del capitolo la tavola rappresentante il cadavere di S. Rocco portato al sepolcro, del cav. Claudio Beaumont, capo della scuola reale di pittura a Torino, ed un quadro grande mezzo tondo in cima, dipinto da Antonino Parentani. In alto v’è la SS. Trinità in gloria colla Vergine Santa. A destra vedesi S. Gio. Battista protettor di Torino, colla bandiera di Savoia fra le mani; gli stanno appresso S. Maurizio e quattro altri martiri tebei, portando per insegna la croce trifogliata d’argento in campo vermiglio. Alla sinistra schieransi S. Giacomo, S. Massimo vescovo di Torino, S. Remigio, il B. Amedeo, una Santa ed un Abate dell’ordine Benedittino. La