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capo primo | 297 |
uno della B. Vergine, l’altro di San Valerico, di cui lì presso vedevasi il deposito. Nel 1608 fu ridotta a miglior forma e più elegante, ornata di colonne e di stucchi, concorrendo largamente nella spesa Donna Matilde di Savoia, moglie del marchese di Simiana, che vi pose nella vòlta le armi sue accompagnate da quelle del marito. Nel 1835, in seguito al voto fatto dalla città in occasione del cholera, fu la stessa cappella tutta rivestita di scelti marmi, essendosene anche agevolato e adornato l’accesso. Del volo e de’ restauri fa memoria l’iscrizione dettata dal celebre Carlo Boucheron che si vede in lapide di marmo bianco sul pianerottolo della scala.
Due chiese figliali vennero fondate dai padri della Consolata, l’una nel 1621 in Asti (dove ora è l’orfanotrofio) concorrendovi coll’usata sua liberalità Carlo Emmanuele i;11 l’altra nel 1633 a Mirafiori dov’era a que’ tempi una delizia della Corte di Savoia; e fu eretta d’ordine di Vittorio Amedeo i che donò 2,500 scudi d’oro.12
Le chiese architettate dall’ardito ingegno del padre Guarino Guarini, sono tutte l’una dall’altra diverse, ma si segnalano tutte per singolarità d’invenzione, per merito di difficolta superate, pel fortunato incontro di curve sporgenti e rientranti che formano un tutto quanto lontano dalla semplice eleganza di Palladio e del Sansovino, altrettanto nuovo e fantastico, nè punto disaggradevole.
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