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capo secondo 25

d’una sola strada che chiudevasi con una porta. Eranvi in quel borgo la chiesa di S. Donato, la chiesa e lo spedale di S. Cristoforo dell’ordine degli Umiliati, la chiesa di S. Bernardo di Mentone, soggetta al preposto di Montegiove (Gran S. Bernardo). In quel borgo si tennero alcun tempo le donne mondane.

Nel 1589 il comune supplicava il papa si degnasse d’applicare le rendite della prepositura degli Umiliati al ponte di Po, essendochè la chiesa non si ufficiava, nè v’erano nelle case frati o monache; anzi vi si commetteano molte disonestà.8 Dopo la metà del secolo seguente vi si trasferirono gli Agostiniani, i quali nel 1457 ebbero dalla città aiuto a costruirvi lor celle. E il Pingone ricorda due altre chiese che vedeansi in sul principio del secolo xvi, e forse prima in quel borgo, S. Rolandino, e Santo Sepolcro de’ Crociferi.

Distrutto quel borgo dai Francesi, gli Agostiniani vennero trasferiti in città, nella chiesa di S. Benedetto, e poi in quella di S. Giacomo.

Incontravasi poi la porta Segusina difesa da due torri, con un corpo di fabbrica intermedio, onde portava nome di Castello. Anzi prima del 1200 era fortezza di qualche importanza, e la sola che si vedesse in questa città. Camminando sempre al mezzodì s’incontrava all’angolo sud-ovest della città, dove ora sorge la cittadella, il magnifico monastero

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