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capo ottavo 283

per irrigare i loro beni situati presso il borgo di Colleasca.3

Nel 1504 Benedetto xi volendo sovvenire alla povertà di queste religiose, unì al monastero di Sta Chiara la chiesa rurale di S. Benedetto situata presso a Torino e vicina al detto monastero,4 purchè il preposi to di Montegiove che credeva d’avervi ragione vi consentisse. Intorno al 1450 essendo stati rimossi gli Umiliati dal vescovo Ludovico Romagnano, i beni che ai medesimi apparteneano furono conceduti, parte agli Agostiniani chiamati in loro vece, parte alle monache di Sta Chiara. Maria di Savoia figliuola del duca Amedeo viii e vedova di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, pigliò l’abito religioso in questo monastero, facendo i voti di Terziaria.

Questa principessa vivea ancora nel 1469, nel qual anno a’ 29 d’agosto assisteva a Rivoli alla traslazione del corpo del beato Antonio Neirotti.5 Fu sepolta nel monastero e non rimase memoria del sito.

Nel 1601 il monastero d’Albrione appiè del monte Calvo, coll’annessa chiesa di Sta Maria della Spina fu unito a quello di Sta Chiara. Poco più d’un secolo dopo, ampliandosi la città a ponente s’accrebbero anche le fabbriche del monastero che vennero ricostrutte parte nel 1742, parte nel 1768.

La chiesa delle monache è nell’altra fronte dell’isola a levante, nella via delle Orfane e fu rifatta