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280 libro secondo

cavaliere Giuseppe Talucchi. Il numero de’ mentecalli che vi sono ricoverali è salilo alla mela del 1844 ai 500, ed ora (marzo 1846) è di 453, di cui 252 uomini e 201 donne.

Ma tra l’antico ed il nuovo manicomio sorge un altro spedale che onora immensamente la carità nazionale. È questo lo spedale di S. Luigi in cui si raccettano i cronici e gli altri poveri abbandonati.

Ebbe, come la maggior parte degli instituti di beneficenza, privata origine nel 1794. Il sacerdote Barucchi curato della cittadella, Molineri acquacedrataio, Orsetti mercante ne furono i fondatori. Protetta dal cardinale Costa arcivescovo di Torino, quella pia congregazione ottenne quattr’anni dopo rendila certa da Vittorio Amedeo iii. Ma le private liberalità furon quelle che la posero in grado d’adempiere così largamente i due fini che si propose, di ricoverar cioè gli infermi abbandonali e di soccorrere i poveri a domicilio.

Il suo primo spedale era in una casa a porta Susina, sul prato della cittadella. Dopo la restaurazione cominciò la nuova stupenda fabbrica, a croce di Sant’Andrea, dove non fu ommessa industria, perchè l’aria si rinnovasse perennemente per mezzo degli opportuni sfiatatoi, perchè i convalescenti avessero modo di passeggiare al coperto ed all’aperto; perchè nel caso frequente di dolorose operazioni il letto dell’infermo possa esser tratto in sull’istante in un andito