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272 | libro secondo |
dell’ospedale de’ pazzi, secondo le intenzioni di Vittorio Amedeo ii, abbandonò la chiesa di San Pietro che venne ridotta ad usi profani. Il decreto con cui fu soppressala parrocchia e divisa tra quella di San Giovanni, Sant’Agostino e San Rocco è del 7 d’aprile di quell’anno.17
Dal 1692 al 1702 fu curato di San Pietro del Gallo Marco Antonio Chenevix, il quale addì 26 di novembre di quest’ultimo anno venne consecrato vescovo di Minorvino, piccola città della Basilicata nel regno di Napoli.18
Sul finire della strada medesima in cui era San Pier del Gallo vedevasi e si vede tuttora l’osteria di San Giorgio, dove usavano anticamente principi e baroni, e che ora è riservata ai carrettieri e ad altra gente d’ugual condizione. Così sfuma l’umana grandezza. In detta osteria pigliò stanza nel 1481 la principessa Chiara Gonzaga che andava sposa al conte delfino di Alvernia.19
Nel 1496 Marco Sanudo, ambasciador di Venezia, Galeazzo Visconti, ambasciador di Milano e gli ambasciadori di Berna e di Friborgo, alloggiavano all’albergo di San Giorgio. Ed il padrone del medesimo, Bastiano di Collet, passeggiava probabilmente con quella burbanza con cui tenevasi a’ nostri giorni messer Bordino di felice memoria.
E per esser giusto anche verso le osterie, dirò che di quell’anno medesimo gli ambasciadori di Firenze