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capo secondo 23

Verde; i suoi giardini occupavano il tratto compreso tra questa porta e la porta Fibellona; e rispondeano al sito, in cui dentro le mura erano collocate le sue case.

Procedendo sempre in ver ponente, scorgeasi la porta di romana struttura, chiamata Palatina o Doranea, flancheggiata da due torri.

Poco più oltre vedevasi la porta di S. Michele, allo sbocco della via d’Italia; la qual porta si chiamò, come abbiam veduto ufficialmente, porta Vittoria, e popolarmente porta Palazzo, quando fu chiusa, nel 1699, l’antica porta Palazzo. E ben degna era di chiamarsi porta Vittoria, perchè in prospetto di quella fu la celebre battaglia del 1706, nella quale Savoia ruppe il campo francese, uccise il maresciallo di Marsin, ferì il duca d’Orleans; e per quella porta entrarono, dopo sì segnalato trionfo, Vittorio Amedeo ii ed il principe Eugenio.

Nello spazio che abbiam percorso, compreso fra la città e la Dora, non appariva cosa degna d’osservazione; ma sulla opposta sponda di Dora ergevasi la chiesa di S. Secondo, membro della badia di Rivalta, e sulla medesima riva, presso al ponte di pietra, vedevansi la chiesa e lo spedale di Sta Maddalena e di S. Lazzaro, fondato nel 1195 da Berta, vedova d’Oberto Arpini, e da’ suoi figli, e dato ai monaci di Rivalta.

Nel 1226 Pietro de’ Masii, prevosto di Chieri,