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fiorentino celebrato per la facilità del disegno, il colorir gagliardo, la copia dell’invenzione, è particolarmente noto pe’bei freschi della chiesa della Maddalena di Genova. Chiamato in Torino fu direttore dell’accademia di belle arti, e morì nel 1746. Sebastiano dipinse, nel refettorio di S. Domenico, S. Tommaso d’Aquino a mensa col re e colla regina di Francia. La Strage degli Innocenti è di Luigi Brandin, contemporaneo del cavaliere Marino e celebrato ne’suoi versi per una Niobe da lui dipinta.4

Ne’ chiostri di San Domenico cominciò a radunarsi nel 1563 la compagnia di S. Paolo, la quale tanto contribuì a mantener in Torino illibata la fede, e moltiplicò con tanto zelo in opere di beneficenza: noi ne parleremo a suo luogo. Vedevasi in essi chiostri una cappelletta molto scura, dedicata alla Vergine Annunziata ufliziata fino ai nostri tempi da una compagnia di laici, ed ora convertita in sagrestia. Ivi la lunetta colla vision di Giacobbe, il trasporto dell’arca ed il serpente di bronzo sono dipinti dal cavaliere Carlo Delfino, francese, venuto ai servizi della corte di Savoia verso la meta del secolo xvii; pittore, come portava la condizion de’ tempi, fecondo, ricco di fantasia, ma alquanto ammanierato.

Nella sala del capitolo si conservano alcuni quadri antichi degni d’essere ricordati. E prima una Madonna col Bambino dipinta su tela incollala su tavola del secolo xiv. Il Bambino ha pendente dal