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258 | libro secondo |
quattro navate con archi gotici e quattordici altari. L’altar maggiore era nella seconda procedendo da penente a levante. Delle due akre navate la più orientale occupava parte del suolo della presente strada d’Italia, resa ancor più angusta dal cimitero che vi si protendeva. Ma dalla visita apostolica di monsignor Sartina, risulta che nel 1584 tre sole erano le navate della chiesa.2
Sul finir del secolo xv la chiesa di San Domenico era ancora a soffitto, come lo sono tuttodì varie chiese antiche di Roma e d’altre città Italiane. Cominciò nel 1497 a costrursi la vôlta. Tommaso Gorzano, i signori Scaravelli, la città ed altri benefattori concorsero a compier l’opera.
La cappella del Rosario fu rifatta ne’ primi anni del secolo xvii. Il 3 d’ottobre del 1610, giorno della festa di Nostra Signora del Rosario, venne dopo il vespro Carlo Emmanuele i co’ principi suoi figliuoli, Vittorio Amedeo, il cardinale Maurizio, il principe Tommaso, ed accompagnò la processione. Al ritorno della medesima si trovarono nella cappella le serenissime infanti donna Maria e donna Catterina, le quali comandarono al padre Dossena loro confessore di scriverle nella compagnia del Rosario.3
Addì 31 ottobre 1762 il fuoco divorò la casa che si trova dietro la cappella del Rosario e s’appiccò alla chiesa, sicchè si giunse appena a tempo a staccare il quadro prezioso del Guercino che già sentiva