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libro secondo, capo settimo 253

ponente, troviamo nel secondo isolato a sinistra la prigione delle donne, chiamata le Forzate.

Era prima un ritiro di donne traviate, fondato nel 1750 da un benefico cittadino sotto al titolo di Sta Maria Maddalena: ora è prigione di donne: ed una piissima dama, da noi già lodata, dopo d’averla ampliata e resa più comoda, vi prepara al ravvedimento quelle infelici, nelle quali il lume interno della coscienza non è affatto ottenebrato osi può ridestare. Subito dopo incontrasi il ritiro delle Figlie de’ militari.

Nel 1764 la compagnia del Santo Sudario instituiva nella sua chiesa una regolare istruzion religiosa per la milizia; e gli ecclesiastici che facean parte di quella congregazione, rivolgeano speciali cure all’ammaestramento delle giovani figlie de’ militari, alcune delle quali più abbandonate e più miserabili furono ricoverate in una casa presa a pigione. Cristina Enrichetta d’Assia, moglie del principe Luigi di Savoia Carignano, favorì grandemente quest’istituto che, a richiesta di lei, venne accolto dal re Vittorio Amedeo in sotto alla sua protezione nel 1778. Sono da settanta fanciulle, che vengono ammaestrate in ogni sorta di lavori donneschi, e ricevono anche istruzioni elementari di lettere. Questo ospizio debolmente provveduto, di cui pochi parlano, a cui pochi testatori pensano, è per altro uno di quelli che sono degni di favor più speciale. Possano le nostre parole procurargli alcuna di quelle segrete rugiade