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240 | libro secondo |
Carlo Alberto concedute ad uso di questa chiesa. Sono squisitamente intagliate, ornate de’ nodi di Savoia e de’ fiordalisi, e in mezzo v’è raffigurato il gran mistero dell’Annunziazione di Maria.
Abbiam detto che l’altar maggiore è stato costrutto nel 1762 dal re Carlo Emmanuele iii.
Otto anni dopo, essendo lo stesso principe venuto a visitar la chiesa, non fu contento della forma data al tempietto che levavasi sopra il tabernacolo, e lo fece rifare sul disegno del conte Birago di Borgaro
Il gran quadro della Concezione rappresentala Visione del santo profeta Elia descritta al libro iii dei Re, capo xviii; vedesi la Vergine sulle nubi; al piano il profeta Elia da un lato, il coechio d’Acabbo dall’altro. Fu lavorato in Roma nel 1740, e costò 100 doppie di Savoia. È opera di Corrado Giaquinto di Molfetta discepolo del Solimene e del Conca, egregio coloritore, ma ammanierato e mediocre disegnatore, il quale ebbe tuttavia gran fama, e dipinse molto e in molti luoghi, e fra gli altri i freschi del palazzo reale di Madrid; nel quale l’affresco che rappresenta la Religione e la Chiesa è opera di gran bravura e molto lodata da quell’avaro lodatore del Mengs.
È noto che i Carmelitani riferivano l’origine del loro instituto al profeta Elia; con qualche argomento di probabilità, se si restringe la cosa ad una succession di romiti che abitassero il monte Carmelo