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capo quinto 217


La confraternita della Trinità dispensa annualmente quattro doti di lire 165 ciascuna, fondate dal confratello Vittorio Nicola Grandi nel 1776, con prelazione alle povere figlie d’orefici e gioiellieri che abbiano esercitata quest’arte in Torino almeno per anni otto; una dote di lire 110 fondata da Francesco Morfìno nel 1656; una di lire 170, 50 fondata da Antonio Grisone nel 1718; una di lire 110 lasciata da Giovanni Bovis nel 1716; una biennale di ugual somma legata da Rocco Fantini; una di lire 252, fondata nel 1640 dal già lodato presidente Montoliveto; finalmente una di lire 110 legata da Pietro Gariel nel 1742, ed una di lire 150 legata da Francesco Minoglio, nel 1666.

Queste confraternite reggevansi una volta con ordini molto stretti. Doveano intera obbedienza al priore ed agli altri ufficiali. Chi non obbedisse, o si facesse aggregare ad altra compagnia, doveva accettar la correzione e far l’ammenda che gli era prescritta. Se mostravasi renitente, si cantava il Deprofundis per segno ch’egli era morto alla compagnia, e poi se ne pronunciava l’espulsione. I tempi son cangiati.

Compiuto così il viaggio retrospettivo di Dora Grossa, conviene aggiungere che questa strada sebben principale fra le strade di Torino, e come abbiam veduto antichissima, era tortuosa ed irregolare,

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