Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/213


libro secondo, capo quinto 209

tombe, ma si scavava il suolo, ed entro al medesimo si seppellivano i cadaveri. Le esalazioni che ne dimanavano, unite a quelle d’una latrina che un eretico aveva empiamente addossato al muro dell’altar maggiore, ammorbavano l’aria in quella chiesa. Non vi si conservava il Sacramento nè v’avea fonte battesimale. In seguito ai decreti della visita apostolica fu pulita e restaurata nel 1584.

In questa chiesa fu seppellito il 30 luglio 1629 Giovanni Battista Figone, medico del principe cardinal di Savoia; e il 24 maggio 1643, Antonio di Montanara chiamato monsù de la Tour de Vaison d’Avignone, gentiluomo di camera del Cristianissimo e colonnello d’infanteria al servizio di Savoia.

In questa parrocchia abitavano le nobili famiglie Della Chiesa, Costa d’Arignano e Nomis; ed altre riguardevoli schiatte; ma sia per la misera struttura della chiesa, sia perchè preferivansi con ragione le chiese ufficiate dai regolari, o dalle confraternite a quelle meschinamente governate da un solo sacerdote, tutte aveano o s’eleggeano la loro sepoltura in altri templi.

Morì il 7 luglio 1629 in casa del conte di Cartignano D. Giovanni Pietro Porro di Lodi, generale de’ Somaschi, e fu messo in deposito nella chiesa della Trinità, allora uffiziata dai Teatini.

Ventitrè giorni dopo morì Angelica, contessa d’Arignano qual era, dice il libro parrocchiale, in opinione

Vol. II 27