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202 | libro secondo |
Facendomi in ora a discorrere delle varie costruzioni dell’oratorio e della chiesa, noterò che con instromento 20 marzo 1609, soppressa la parrocchia di San Silvestro, s’uni quella chiesa all’altra del Corpus Domini, che si rifabbricò dalla città assai più sontuosa; come s’unì la compagnia del Corpus Domini alla confraternita dello Spirito Santo. E che nel 1610, il giorno di S. Giacomo, Carlo Emmanuele i co’ principi suoi figliuoli pose la prima pietra del novello oratorio da costrursi più ampio e magnifico sui disegni d’Ascanio Vittozzi; avendo il duca dato a questo fine la casa ed il forno del presidente Spatis, con obbligo di serrare il vicolo che univa la strada del Cappel verde con quella de’ Pellicciai. La lapide posta nei fondamenti, in cui il duca è chiamato principe ed imperatore della provincia Subalpina, indica la cerimonia come seguita il 13 di luglio. Chi la troverà di qui a mille anni sarà tratto in inganno. Mentono qualche volta anche i monumenti, nè solo que’ che si pongono ai morti, od ai conquistatori, od ai principi.
Tra l’oratorio e la chiesa del Corpus Domini era la piccola chiesa di San Silvestro, che veniva alquanto negletta.
In febbraio del 1628 i serenissimi principi colle infanti essendovisi recati a perdonanza, una delle infanti fu per cadere dallo scalino dell’altar maggiore, e disse che bisognava provvedere a quella