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194 libro secondo

La confraternita dello Spirito Santo fu poi aggregata nel 1579 all’arciconfraternita del gonfalone di Santa Maria maggiore di Roma; nel 1586 all’arciconfraternita di Santo Spirito de’ Napolitani; nel 1589 all’arciconfraternita de’ Catecumeni, e nei 1634 all’arciconfraternita delle Sacre Stimmate nella medesima città; ed è da notare che quest’ultima ne’ suoi atti e nelle sue lettere chiamò sempre la compagnia Torinese col nome di confraternita della Passione di Nostro Signore, senzadio appaia per qual ragione così la denominasse.

Addì 4 novembre del 1610 la confraternita dello Spirito Santo fu confermata da papa Paolo v, il quale per crescerne la divozione ed eccitar vie maggiormente l’umiltà del cuore, die’ podestà ai fratelli di mutar l’abito bianco in un sacco di tela cruda del colore dell’abito de’ Cappuccini e colla corda che i medesimi usano.6

In obbedienza ai precetti del papa, vestì allora la confraternita un sacco di color cinericcio, onde nel 1675 correndo la festa secolare, con gran pompa celebrata, della sua fondazione, un poeta che ebbe la prudente modestia di rimanersi incognito, cantava:


Se a voi come a suoi figli

Dalli sovrani giri oggi discese
Il paracleto amor fra lingue accese,
Fu per voler unir con sacro gioco

Alle ceneri vostre il suo bel foco.7