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192 libro secondo


Nell’anno santo 1575 delle tante confraternite che prima erano in Torino, non ne rimanevan che due; l’una del Santo Nome di Gesù in San Martiniano, l’altra, ed era la più antica, di Santa Croce.

A’ 3 di marzo di quell’anno, due confratelli del Gesù, Gasparo De Rossi dottor di leggi, e Marc’Antonio Spana mercatante, deliberarono insieme con Bernardino Vidotto, musico, d’indirizzare la formazione d’una nuova compagnia sotto l’invocazione dello Spirito Santo.

Ottenuta dal Senato licenza di congregarsi in presenza del Vicario della città, e dall’arcivescovo Gerolamo della Rovere, facoltà di tenere adunanza nella chiesa di San Silvestro, molti cittadini concorsero cercando di far parte della nuova compagnia, fra i quali il notaio Gabriele Demagislris, segretario della Santa Inquisizione, che venne eletto priore. Per convenzione del 15 d’aprile, il prete Giacomo Canavero, curato di San Silvestro, ammise in perpetuo la compagnia alla celebrazione de’ divini uffici, lodi, canti ed orazioni consuete nella sua chiesa; con facoltà di far monumenti e sepolture a loro piacere; e perchè non v’era altro sito da far l’oràtorio, cedette alla compagnia la propria camera posta dietro l’altar maggiore, con patto che la compagnia gli fabbricasse altra camera ugualmente comoda sopra le botteghe vicino al canto della strada.

A’ 16 d’aprile la compagnia avea già convertita