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capo terzo 181

proventi si convertissero in annue doti da distribuirsi a povere fanciulle, con preferenza: 1° alla famiglia Spitallier; 2° alla famiglia Ayres; 3° alle figlie di mercanti cappellai; 4° alle figlie di confratelli di San Rocco che avessero più di dieci anni di professione.

La piazza del Palazzo Civico, chiamata anticamente piazza delle Erbe e prima ancora piazza del Mercato, era chiusa verso levante sulla linea della strada delle Fragole da un grand’arco chiamato della Vôlta rossa Questa Vôlta rossa s’internava tra gli edifìzi che sorgevano a destra dell’arco, con andar tortuoso, e giungeva fino alla via di Dora Grossa. Sotto alla medesima aveano privilegio di collocarsi nei giorni di mercato e nella fiera di S. Giorgio i mercatanti di Chieri. Poco oltre innanzi a San Silvestro era la piazza del mercato del grano, dove accadde, secondo la pia tradizione, il miracolo del SS. Sacramento. Al dilà non era aperta la via de’ Panierai, per cui si comunica direttamente colla Piazza Castello, ma conveniva pigliar la strada che move da San Silvestro (Spirito Santo) e sboccava ancora ai nostri tempi tra il palazzo del duca del Genevese e la chiesa di San Lorenzo.4 Nel 1619 Carlo Emmanuele i fece aprire la via de’ Panierai; nel 1722 s’ordinò la demolizione dell’arco della Vôlta rossa che impediva la vista del Palazzo di Città. Nel 1780 si ricostrussero le case della Vôlta rossa, e quell’antico mercato