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180 | libro secondo |
contratto nell’assistere i carcerati da tal morbo colpiti. Era egli nel fior degli anni un raro esempio delle più belle virtù cristiane, delle più elette qualità di sacerdote e di pastore; con sì gentile prontezza offerivasi ad ogni bisogno del prossimo, con sì serena pazienza udivalo, con sì modesto affetto soccorrevalo, con tanta unzione, celando l’autorità, sotto al velo dell’umiltà, ammonivalo, che la sua memoria non cadrà mai dal cuore di chi lo conobbe. Ed io che ebbi questa ventura, e ritrovai in esso l’uomo apostolico fatto secondo il cuore di Dio, glie ne voglio rendere questa testimonianza. E per mostrar meglio qual fosse la sua carità, noterò che in quattr’anni di parrocchia consumò della propria sostanza non meno di lire ottantamila. Succedeva il teologo Giordano in tal ministero all’avvocato Giambattista Giordano, con cui non avea di comune che il nome e la santità de’ costumi, il quale morendo gli pronunziava che l’elezione cadrebbe sopra di lui. E mai confraternita non fece una elezione più fortunata.
Nella chiesa di San Gregorio seppellivasi l’8 di luglio 1627 un forestiero che portava un gran nome, e forse era parente del cantor di Goffredo: il signor Giuseppe Tasso da Bergamo.
Nello scurolo della chiesa di San Rocco giace, oltre ai due parroci già lodati, Anna Catterina Spilallier Ayres, consorella della confraternita, morta nel 1765, la quale legò alla medesima un fondo, i cui