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capo terzo | 179 |
Ne per quanto facesse, poteva allontanar un solo istante quel funesto pensiero che tutta le occupava e intenebrava la mente. Il vacillante lume di sua ragione si spense. Dopo dieci giorni soli, s’alzò una mattina per tempo, ragguagliò per lettera l’ospite sua de’ suoi crudeli delirii, uscì e più non tornò!...
Nel 1638 la confraternita di San Rocco ottenne da Maria Cristina una nomina di morte o galera, la facoltà cioè di liberar dalla pena incorsa un reo che non avesse commesso misfatto di lesa maestà, d’omicidio premeditato o di falsa moneta; privilegio consueto a quei tempi, che vestiva l’aspetto di limosina per le somme che pagavano i banditi alla confraternita da cui chiedean la nomina che dovea salvarli, ma contraria ai buoni ordini della giustizia, e perciò da gran tempo abolita.
La ricchezza di queste confraternite spiegavasi una volta nelle croci d’ebano, di madreperla, d’avorio, di tartaruga, ne’ grandi Crocifìssi, nell’urne e ne’ reliquiarii d’argento, di cui faceano pompa nelle processioni. Ma le miserie degli ultimi anni del secolo xviii inghiottirono ogni cosa; e le ricche opere degli antichi sembrano alla meschinità od alla previdente economia degli odierni concetti malagevoli a rifarsi.
Qui fu parroco soli quattr’anni, e nello scurolo è sepolto, il teologo Giovacchino Giordano, morto il 7 di marzo 1841, vittima della carità, pel tifo