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176 libro secondo

della Reale Famiglia e dei Magistrali, recala dall’arcivescovo nell’oratorio dedicalo al nome del Santo.

Questa reliquia fu dapprima riposta in una teca di cristallo donata da Madama Reale Maria Cristina. Con maggiore munificenza Madama Reale Maria Giovanna Battista nel 1722 le surrogò una cassa d’argento lavorata sui disegni di Filippo Juvara, del peso d’oncie mille e trentotto. Nel 1662 desiderando il governo di agevolare ai preti della Missione, poco prima introdotti, i mezzi di adempiere i fini del santo loro instituto, e scorgendo quanto fosse angusta la chiesa di San Gregorio, procurò che abolita quella parrocchia, se ne dispensasse la dote ai Missionarii, scompartendone la giurisdizione fra le vicine parrocchie. Ma la confraternita di San Rocco, assumendosi il carico di costituir novella dote alla parrocchia di San Gregorio, ne ottenne, per bolla dell’undici settembre 1663, il ristabilimento ed il patronato. Ne a ciò conlenta, la compagnia avvisava fino dal 1667 di convertire le due chiese in una sola più capace e più bella. Ebbe per quest’utile scopo consiglio ed aiuto da un illustre suo confratello il presidente Gian Francesco Bellezia; onde, acquistale alcune case verso il meriggio, a breve distanza dal silo in cui erano le due chiesuole binale, costrusse sui disegni di Francesco Lanfranchi la chiesa che di presente si vede. Sul finir di dicembre del 1668, la chiesa era costruita ed in parte coperta, e vedeansi