Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
capo primo | 151 |
costituisce l’essenza, sebbene i regolari quando si governano collo spirito del Vangelo, e colle massime, e coll’accesa carità de’ Santi loro fondatori, lontani dal balestrarsi nel cozzo dei privati interessi e delle politiche agitazioni, sieno preziosi cittadini e grandi promovitori di religione e di morale.
Dopo la soppressione la chiesa de’ Gesuiti venne ufficiata qualche tempo da preti secolari, a cui si surrogarono i sacerdoti della Missione in virtù di R. biglietto del 23 luglio 1776. Ma il 3 dicembre del 1800 un commissario repubblicano venne loro notificando che la loro congregazione era soppressa, e che avean termine di due decadi a sgombrare.
Nel 1802 una parte del convento che guarda a mezzodì ed a ponente fu destinala ad uso di carceri correzionali.
Riposa in questa chiesa Filiberto Milliet, arcivescovo di Torino, dotto ed eloquente prelato, sepolto il 3 di settembre del 1625.14
Il 13 di marzo del 1672 a sera avanzata vi fu recato privatamente il famoso primo presidente Giovanni Francesco Belletia, che essendo semplice avvocato e sindaco di Torino nel 1630, e imperversando la pestilenza, sicchè tutti erano o morti o fuggiti, o infermi i governanti, egli solo tenne in mano il governo della città, e provvide alla salvezza pubblica ed all’abbondanza de’ viveri; degno perciò d’eterna memoria. In febbraio del 1675 lo seguiva