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118 libro primo

registrò questi particolari, non potè risaperli che dal compagno del Micca che si salvò. Ed è l’azione del Micca di tanta bellezza, che al paragone vien meno la gloria degli eroi più famosi e di Grecia e di Roma, imperocché il sacrifizio di quelli compivasi in modo solenne, al cospetto del mondo, in condizioni che importavano una morale ebbrezza che ne accresceva la forza. Micca, di notte, solo in un sotterraneo dava la vita per la patria. Quelli antivedevano nelrultim’ora celebrarsi dalle presenti e future generazioni la loro virtù, essere in perpetua benedizione il loro nome. Micca non poteva avere speranza che il suo sacrifizio potesse mai essere noto al mondo. Semplicissima gli parve quell’azione; e tanto semplice che comandava al compagno di farla, e solo potè accorgersi che non fosse azione così volgare, dar la vita per la patria, quando lo vide esitare. Ed anche allora che sublimità di coraggio in quella piacevolezza: Tu sei più lungo che un giorno senza pane! Ed insieme qual fraterna carità, qual riguardo nel non voler supporre che temesse la morte, nell’accusarne la lentezza e non la paura!... Era ben degno questo grande che per noi s’ingemmassero queste pagine di più particolari notizie intorno alla sua famiglia. La genealogia che qui si inserisce, compenserà il mondo di tanti oscuri e fiacchi alberi genealogici, non per altro notabili che per vedervisi un signor conte, figliuolo di un signor conte, e padre