registrò questi particolari, non potè risaperli che dal
compagno del Micca che si salvò. Ed è l’azione del
Micca di tanta bellezza, che al paragone vien meno
la gloria degli eroi più famosi e di Grecia e di Roma,
imperocché il sacrifizio di quelli compivasi in modo
solenne, al cospetto del mondo, in condizioni che
importavano una morale ebbrezza che ne accresceva
la forza. Micca, di notte, solo in un sotterraneo
dava la vita per la patria. Quelli antivedevano nelrultim’ora
celebrarsi dalle presenti e future generazioni
la loro virtù, essere in perpetua benedizione
il loro nome. Micca non poteva avere speranza che
il suo sacrifizio potesse mai essere noto al mondo.
Semplicissima gli parve quell’azione; e tanto semplice
che comandava al compagno di farla, e solo
potè accorgersi che non fosse azione così volgare,
dar la vita per la patria, quando lo vide esitare. Ed
anche allora che sublimità di coraggio in quella piacevolezza: Tu sei più lungo che un giorno senza pane! Ed insieme qual fraterna carità, qual riguardo nel
non voler supporre che temesse la morte, nell’accusarne
la lentezza e non la paura!... Era ben degno
questo grande che per noi s’ingemmassero queste
pagine di più particolari notizie intorno alla sua famiglia.
La genealogia che qui si inserisce, compenserà
il mondo di tanti oscuri e fiacchi alberi genealogici,
non per altro notabili che per vedervisi un
signor conte, figliuolo di un signor conte, e padre