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capo sesto | 117 |
quale undici mesi dopo partoriva un figlio maschio. Era marito il Micca ed era padre, due dolcissimi nomi, coi quali molti velando la viltà dell’animo si studiano di sottrarsi al debito di cittadino. Pure nelle prime ore del giorno 30 d’agosto del 1706 avendo, come si è già narrato, i Francesi sorpresa la mezzaluna presso la porta di soccorso della cittadella di Torino, ed essendo già entrati nella galleria alta e pervenuti alla porta che mette nella galleria inferiore, avrebbero avuto libero accesso nella piazza, se Micca ed un suo compagno minatore prontamente non la chiudevano. Era la porta a capo della scala che metteva nella galleria inferiore, sotto al primo gradino erasi apparecchiata una mina. 1 Francesi tempestavano la porta a colpi di scure, ne v’era tempo di preparar la traccia di polvere che dà spazio al minator di salvarsi. Micca dice al compagno che teneva in mano la miccia di dar fuoco alla mina. Vedutolo esitare, lo prende per un braccio e lo allontana dicendo: Tu sei più lungo d’un giorno senza pane: fuggi e lascia fare a me, e tolta la miccia pose il fuoco alla mina.
Il suo cadavere fu gittato a quaranta passi di distanza, ma con lui saltarono in aria tre compagnie di granatieri nemici ed una batteria di quattro cannoni.
Il generale d’artiglieria, conte Solaro della Margarita, che scrisse il giornale di quell’assedio e