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capo ottavo, note 89

cortile e nella parte che è verso levante del palazzo vecchio del Re, in fondo alla piazzetta che divide esso palazzo dalla chiesa cattedrale di S. Giovanni, e sotto l’andito della porta a ponente del nuovo palazzo reale.

Nel cortile gli scavi scoprirono lungo le case e nella direzione del sud al nord una fila di sepolcri triangolari formati di grossi mattoni convergenti di fabbrica romana, alcuni de’ quali con impugnatura, ma senza bollo.

Questi sepolcri collocali irregolarmente in mezzo a fondamenti d’antichi edifizi, erano quasi tutti nella direzione da levante a ponente, e gli scheletri che vi si vedeano aveano il capo volto all’oriente. Del rimanente, niuna iscrizione, niun emblema, niun avanzo di antichità venne a rivelarci a chi appartenessero questi sepolcri, destinati per avventura ai canonici del duomo che aveano in quel sito il chiostro, e fors’anco al clero inferiore.

Proseguitisi poi gli scavi in fondo alla piazzetta summentovata, si trovò un basamento di pietra con un buco alla sommità, che conservava ancora vestigio della croce in ferro che s’alzava a proteggere il campo del riposo, che occupava lo spazio intermedio fra la cattedrale e la canonica. Ed essendosi per ultimo condotti gli scavi sotto l’andito che mette nel cortile del nuovo palazzo del Re, si scoprì addì 5 d’agosto, a mano sinistra entrando, e preci­samente innanzi all’androne per cui si passa da l’un palazzo nel­l’altro, un sepolcro di grandissima importanza: ed è quello di Ursicino vescovo di Torino sul finire del secolo vi. Questo sepol­cro giacque probabilmente ignorato tra le rovine del primitivo duomo torinese, entro al cui recinto dovette essere seppellito Ursicino; poiché niuno scrittore, ch’io sappia, ne ha mai fatta parola.

Sotto ad una gran lapide scritta, di marmo bianco, rotta in più luoghi, erano le ossa del vescovo, benissimo conservate. La lapide e le ossa sono stale per cura del reverendissimo Capitolo trasferite