Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/90

82 libro primo

il paese subalpino. Conformaronsi in ciò al testa­mento del padre. Ma l’ambizion del comando ne fece due accaniti nemici. Volle il re Godeberto cercar soccorsi presso Grimoaldo i duca longobardo di Benevento, e ne diè segreta commissione a Garibaldo duca di Torino. Questo perfido uomo recossi a Grimoaldo e lo persuase invece a togliere il regno a Godeberto. Venne Grimoaldo e il duca di Torino, fatta nascere non so qual occasione di contrasto col re Godeberto, di propria mano l’uccise, sicché Gri­moaldo ne occupò lo Stato e ne sposò la sorella (662).

Non passò il gran misfatto di Garibaldo invendicato. Un famiglio del re Godeberto, torinese di nascita, nel proprio giorno di Pasqua, sapendo che il duca si recherebbe alla cattedrale di San Giovanni, colà l’aspettò. Salito sul battistero ed avvolgendo il brac­cio sinistro ad una delle colonnette che lo sosteneano, celò colla destra il ferro nudo sotto al mantello, e quando il duca venne a passare, con improvviso colpo l’uccise, cadendo egli stesso un momento dopo da mille punte trafitto, ma già vendicato.

Del re Godeberto rimase un bambino chiamato Ragimberto che, sottratto a Grimoaldo, fu diligen­temente allevato, e fu poi dal re Bertarido suo zio creato duca di Torino intorno al 671. Morì Bertarido nel 688. Nel 700 mancò pure il re Cuniberto suo figliuolo. Allora il Duca di Torino rientrò per forza d’armi nel possesso di quella parte del regno