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capo ottavo | 77 |
in grazia de’ Longobardi, che dalla scelta di lei vollero essi ricevere il nuovo re. La scelta cadde su Agilulfo, principe valoroso della stirpe Anauvat, parente del re defunto. Recossi Agilulfo a Lomello, dove andò la regina ad incontrarlo, e dopo le prime accoglienze Teodolinda, fattosi recare un nappo, bevve e diè poscia il nappo al Duca di Torino che, dopo d’aver bevuto, lo restituì e nel renderlo baciò con riverenza la mano alla regina. Allora la regina dichiarò d’averlo scelto per suo sposo e per re dei Longobardi. Il fortunato Agilulfo la sposò nel novembre di quell’anno medesimo, e nel maggio dell’anno seguente ebbe nella dieta generale de’ Longobardi tenuta presso Milano, la confermazione della dignità regia. A’tempi di Teodolinda e di Agilulfo la nazion Longobarda depose alquanto della sua antica ferocia. Teodolinda cattolica persuase il consorte ad abiurar gli errori dell’Arianesimo. Ambedue poi dedicarono a Monza un magnifico tempio in onore di S. Giovanni Battista. Ed Agilulfo vi offerì una corona d’oro gemmata che tuttor si conserva con questa iscrizione: Agilulfo per grazia del Signore personaggio glorioso, re di tutta l’Italia, offre a S. Gio. Batt. nella chiesa di Monza.6
Fu il regno di Agilulfo una guerra quasi continua ora cogli esarchi di Ravenna, ora con duchi longobardi, insofferenti del regio potere. Ma da tutte le imprese si spedì per sua valentia felicemente, finché