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capo nono | 417 |
dar cauzione; il francarsi, nell’occasione in cui qualche terra si rendeva alla divozione de’ principi di Savoia, tutti i borghesi di quella dai pedaggi per tutto lo Stato, col che veniva il principe a disporre di cosa non sua. Tacerò ancora de’ precetti con cui si violava la libera elezione degli ufficiali del comune, e parlerò solamente dei contrasti cui davan luogo il servizio militare ed i sussidi, procedendo per via d’esempi scelti fra molti.
Nel 1329 Filippo, principe d’Acaia, avea guerra con Federigo di Saluzzo e col re Roberto.
A’ 4 di maggio il comune di Torino ricevea un messaggio del seguente tenore: « Vi significhiamo che Federigo di Saluzzo questa notte, colle genti regie, entrò nella terra di Saluzzo, dove combatte di continuo e s’afforza conira le genti del signor marchese.
« Perciò comandiamo che le milizie di Torino si rechino a Villafranca il giorno di domani, con divieto a tutti quelli che hanno forza di portar armi di rimanersi; il che domandiamo, tanto come debito che come grazia: portando provvigioni per giorni dieci. Dicasi a nome nostro al vescovo di Torino che mandi le sue genti ».
Si fece in conseguenza di tal ordine esercito generale, e si comandò che i tribunali pigliasser vacanza.
A’ 9 di giugno si dovette fare altro esercito generale per giorni dieci. Ma la vigilia della partenza
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