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404 libro quinto


V’ebbero ancora nel corso del secolo xv sdegni e contrasti fra la città e gli studenti. Nel 1463 lagnavasi il comune degli eccessi che commetteano cherici e studenti andando attorno armati in qua­driglia il giorno e la notte. In agosto 1472 eranvi discordie fra i dottori e gli scolari, eranvi risse per la nomina del rettore fra gli scolari italiani e gli oltramontani; poiché tanto era già cresciuta la fama dello studio torinese, che fin dalla Germania e dall’Inghilterra vi si recavano. Fu mandato a quetar que’ tumulti il sire di Seyssel, maresciallo di Sa­voia.6

Due anni dopo, affinchè non si rinnovassero tali inconvenienti, la duchessa Violante, che reggea lo stato durante la minorità di Filiberto i suo figliuolo, venne a Torino, e fu presente alla elezione del ret­tore.7

Ma siffatti inconvenienti, colpa de’ tempi e della forma di monopolio e di privilegio che pigliavano al­lora le più belle instituzioni, non pregiudicarono i pro­gressi dell’università di Torino. Universale era allora l’amor del sapere. Nel 1460 i figliuoli del duca Ludo­vico intervenivano alle scuole del famoso giurisconsulto8 Giovanni Grassi, professore di gius canonico; quel medesimo che tre anni prima avea fondato in Torino un collegio per quattro poveri scolari, chia­mato la sapienza de’ poveri scolari de Grassis, e che più tardi professò nella università di Pisa. La