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400 | libro quinto |
ciascuno scolare che dorma nella casa delle scuole, quattordici soldi viennesi; dagli altri sei soldi;
Abbia la facoltà di scacciare i discoli, i quali non sieno perciò franchi dal pagar la mercede sopraddetta;
Pigli quanto gli pare dagli stranieri; Niuno insegni grammatica per detti due anni in Torino, eccettuato soltanto i preti ed altri che ammaestrano qualche fanciullo.
Nel 1376, venne maestro delle scuole grammaticali Guglielmo Gazzaro, di Bene, collo stipendio di quaranta fiorini d’oro di piccini peso. Chiunque volesse udir il Donato, e dal Donato in su (et ab inde supra) dovea frequentarne la scuola. Bravi anche un ripetitore.
Col medesimo salario fu condotto nel 1393 maestro Taddeo de’ Branchis di Verona. Nove anni dopo 33 scudi s’assegnavano a Pietro Gaudin della città di Embrun, che proferiva di leggere la grammatica positiva e probativa, la logica e la filosofia naturale, secondo la capacità degli scolari.
Ma fin dal secolo xiii, Vercelli avea uno studio generale. E fin dal 1343, il modesto comune di Moncalieri aveva scelto un maestro di grammatica, dialettica, ed arte metrica, invitando per sue lettere encicliche tutte le terre vicine a mandarvi scolari, ch’esso prometteva di riguardar quai figliuoli. Questo celebralo dottore era maestro Arrigo di Cucerdo di Carmagnola.2