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Note



(1) Nel 1461 fu arsa per cagion del morbo la casa de’ fratelli Ferreri. Il comune li ristorò.

(2) De prouidendo super visitatone corporum defunctorum tam in ciuitate, quam in poderio et finibus Thaurini, quod eligentur aliqui idonei qui visitent ipsa omnia corpora, et inde comunilati referant et ulterius faciant prohibitiones opportunas omnibus rectoribus ecclesiarum ciuitatis et omnibus phisicis et cirogicis ciuitatis juxta solitum, et teneantur describere omnia corpora per eos visitando. Lib. consil., 1511, 1514.

(3) Lib. consil., 1463, 1483.

(4) Divieto generale ed assoluto ne fu fatto il 10 d’aprile 1510. Ma non fu osservato, e nel 1543 s’ordinò la confisca de’ porci che percorressero la città, eccettuati quelli di Sant’Antonio e dello spedale.

(5) Nel 1511 erano già selciate le strade principali, e fra le altre quelle di S. Tommaso e della Corona Grossa, che da Porta Marmorea conduceano a Porta Palazzo.

(6) Item super fadendo unum capitulum cum voluntate domini nostri quod granum possit perpetuo apportari et extrahi libere de ciuitate et poderio Taurini a quibuscumque quid placet consulatis. —

Placuit quod dictetur unum capitulum et ipsum sic dictatum postmodum legatur coram rationatoribus et clauariis comunis Taurini et postmodum suplicetur domino nostro comiti ut ipsum dignetur confirmare. Lib. consil.

(7) Ne ho esempio nel 1335.

La stima delle carni si facea distinguendo la carne di porco, che era la più cara, quella di montone, di vitello e di bue, i cui prezzi andavano sce­mando secondo l’ordine da noi tenuto.

Circa ai pesci, le trotte, i temeri, i lucii, che fossero del peso d’una libbra, doveano vendersi nel 1377 venti soldi. Altri pesci inferiori d’ugual peso, sedici. Ma se il peso di ciascuno era inferiore alla libbra, doveano vendersi soldi dodici.