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3726 libro quinto


Ai frati minori, ai frati predicatori dava soccorsi il comune, massime quando teneano il capitolo pro­vinciale.

Aiutava il capitolo a riparare il duomo, i frati minori a ricostrurre la loro chiesa nel 1339; concedea al prior di S. Andrea facoltà di prolungare la chiesa della Consolata nel 1448.

Raccomandava al papa i suoi borghesi pei benefizi vacanti. Nel 1348, essendo mancato di vita Guido Canali de’ signori di Cumiana, vescovo di Torino, il principe pregò il comune scrivesse lettere al papa a favore di suo fratello Tommaso, canonico di Lioné, e per maggior sicurezza che fossero di quel tenore ch’egli bramava, desiderò si scrivessero sotto a’ suoi occhi a Pinerolo, e la città affidasse il sigillo ad uno de’ savi. Fu compiaciuto d’ogni cosa. Tommaso fu eletto e confermato, e nel dicembre dell’anno me­desimo il comune comprava dodici tazze d’argento, onde fargli un presente in occasione della sua gio­conda venuta.

Nel 1385, si ricorreva ai papa affinchè rendesse agli Umiliati ed ai Crociferi la prepositura di S. Cri­stoforo, ed il priorato di S. Biagio, state concedute in commenda. Tre anni dopo si chiedeva alla santa Sede s’unisse la prepositura degli Umiliati all’opera del ponte di Po, essendochè non v’eran frati nè monache, e vi si commetteano molte disonestà.

Nel 1391 la città ordinava che i quattro chiavarii