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capo quarto | 367 |
di Sta Chiara.1 Mandavansi esploratori a cercar le rive di Stura da Borgaro fin dove il fiume mette foce nel Po. Ogni mattina si cercavano i boschi vicini alla città. La notte grosse pattuglie stanziavano innanzi al palagio del comune, mentre sei altre correvano le strade della città. Ad ogni porta si de putavano dieci custodi di provato valore. Per maggior pericolo vegliava la quarta parte de’ cittadini. Infine deputavansi esploratori a cavallo a spiar le mosse dei nemici, con avvertenza, dicono gli ordini, che fossero di sangue pacifico, nè paurosi, nè arrischiati.
Era inoltre comandato ad ogni cittadino d’andar armato di lancia, spontone o balestra.
Quando la campana suonava a stormo, tutti i cittadini abili all’arme, dovean correre sulla piazza del comune, e far capo al gonfalone di S. Giovanni Battista. Se dovea moversi l’oste generale, siccome la città sarebbe rimasta indifesa, scriveasi ai signori di Beinasco, vassalli del comune, che, secondo gli antichi patti, venissero a pigliar le guardia delle porte di Torino. Se uno o due soli quartieri (clapa) dovean marciare, gittavansi i dadi per sapere a quale convenisse di partir prima; ma in settembre del 1343 si provvide che i quartieri di porta Posteria e di porta Doranea (tutto il lato settentrionale della città) andassero all’esercito di Candiolo, e che nella prima successiva mossa andassero gli altri due (porta