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362 | libro quinto, capo terzo |
del comune, crescendo la spesa, e non crescendo le rendite, si dovette aver sovente ricorso ai prestiti forzati. Nel 1348 venne agli stipendi dei Torinesi Guglielmo Savina, contestabile d’una bandiera, con un piccolo stuolo d’uomini bene armati non solo di usbergo e barbuta, ma di cosciali e gambali, coperti insomma di squama e di maglia. Stavano agli ordini del vicario e del giudice. Per pagarli convenne ricorrere al rimedio del prestito forzato.