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capo terzo 361

ferro e de’ drappi che s’estraevano da Torino, di tre denari per ogni cento libbre di ferro, e d’altrettanta somma per ogni pezza di drappo.

In marzo del 1388 s’impose un nuovo pedaggio di tre soldi deboli per balla sui mercatanti di Mi­lano. Ma dopo un anno fu rivocato.

Cominciò pure a levarsi in Torino dal principe Filippo, come generalmente in Piemonte dopo il 1320, il sussidio o focaggio di tanti fiorini per foco, dono in verità non imposto, ma consentito, ogni tre, ogni cinque anni, e più spesso, secondo il bisogno; sebbene del libero consenso non vi fosse qualche volta, come vedremo, altro che l’ombra.

Lo scompartimento del tributo si facea dal co­mune, il quale n’era mallevadore. E sebbene non fosser molli i denari che andavano nell’erario comunale, eravi quanto bastava, poiché convien notare, che gran parte dell’opere di maggior dispendio faceansi per comandate dai cittadini; come per esempio la formazione e la riparazion delle strade; e che dai cittadini ugualmente adempievasi l’obbligo della milizia; avendo ciascuno in casa di che armarsi, e recando ciascuno con sè quanto gli occorreva per vivere ne’ pochi giorni, in cui, secondo gli ordini della guerra di que’ tempi, si doveva compier l’impresa.

Quando poi nel secolo xiv cominciaronsi a condurre con maggior frequenza piccole compagnie a soldo