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ed in una di tali assemblee, lasciando i deputati l’idioma latino o francese di cui s’eran valsi fino allora per offerire il sussidio, accompagnandolo coi soliti avvisi, doglianze e domande, cominciarono a servirsi della lingua italiana, come si conviene a città eminentemente italiana.

Venuto poi Emmanuele Filiberto, e trovando i po­poli divisi dalle fazioni spagnuola e francese, con­taminati in varii luoghi dall’eresia, giudicò miglior partito d’usar termini di governo più stretti, si astenne dal convocar generali adunanze di stati, e coll’intiera riforma degli ordini politici e sociali, restituì alla monarchia feudale, una monarchia as­soluta, di titolo piucchè d’essenza.