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capo primo 331

Torino. E guardatevi di non mancare per quanto amale là nostra santa fede, e desiderate a noi compiacere. A Dio siate. Scritto a Ripaglia il xxii di novem­bre mccccxxxvii. »

Radunaronsi un’altra volta gli siati nel 1439, quando Amedeo viii fu eletto papa. Trattavasi allora di trovar danari per le grandi spese che occorre­vano. Sul finir di ottobre radunaronsi a Thonon, e di nuovo a Ginevra dal sette all’undici di dicembre. E furono liberali come conveniva alla magnifica ra­rità del caso ed alla grandezza dei bisogni.

Continuò per tutto quel secolo l’uso di radunar gli stati per chieder sussidii o per gravi affari di Stato.11 E siccome, mancata la sapienza di Ame­deo viii, il duca suo figliuolo, dato ai sollazzi piucchè agli affari, non vedeva che per gli occhi d’Anna di Cipro sua moglie, che quindi nascean civili di­scordie, e chi avea più forza l’usava in luogo di ragione, i deboli erano oppressi, il danaro mancava, vendevansi od impegnavansi gli ufficii: siccome la sanità di Amedeo il non permise a questo eletto principe di riparare nel breve suo regno tanti di­sastri; e che venute poi le minorità e le reggenze, impacciatosi Ludovico xi nel governo della monar­chia di Savoia, sollevatasi l’ambizione dei principi collaterali, la cosa pubblica pericolava, pigliarono allora gli stati, per volontà dei sovrani che aveano bisogno di un appoggio alla vacillante loro autorità,