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312 | libro quarto |
dal passaggio festivo ed amichevole di Francesco i che andava all’impresa di Milano (20 d’agosto); poco prima v’era giunto Giuliano de’ Medici, fratello di papa Leone x, futuro sposo di Filiberta, sorella del duca; e nel mese di febbraio eran seguite le illustri nozze. S’era a ciò indotta la casa di Savoia per compiacere all’imperatore e al re di Francia, credendo nel resto d’apparentarsi bassamente, avuto riguardo alle chiare alleanze che era solita contrarre; ma avrebbe mutato opinione se avesse preveduto a qual grandezza per due pontificati e per due matrimonii coi re di Francia, doveva in breve arrivare quella stirpe, i cui membri un secolo, prima usavano il titolo modesto di banchieri della corte romana.
Molte volte radunò Carlo iii i tre stati. L’assemblea si tenne d’ordinario nella città di Torino. Sebbene le pestilenze, le fami, i passaggi devastatori d’eserciti s’avvicendassero per desolare il misero paese, non fallì al buon duca l’aiuto de’ sudditi, sebben per le cause già raccontate sempre inferiore al bisogno. E il duca dal suo canto li contentava nella riforma degli abusi che impedivano il corso della giustizia od aggravavano le riscossioni fiscali, li confermava ne’ loro antichi privilegi; concedeva, fra le altre cose, che pel caso d’indugiato pagamento d’alcuna tassa, non potesse porsi in arresto l’intero consiglio del comune, ma sibbene i soli sindaci e le altre persone