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titoli, domandarono con minacce il pagamento. Invano mandò il duca i suoi ministri a chiarirne la falsità. Bisognava pagare o lasciarsi torre il paese di Vaud. Chi assalta il viandante alla strada non fa peggio. Il duca pagò.

Francesco i, re di Francia, era figliuolo di Luisa, sorella del duca. Avea guerra cogli Svizzeri. Il buon zio, amico di pace, per far servizio al re, quietò le discordie, e trasse que’ popoli a far lega con Francia. La Francia glie ne rendette questa mercede; che tanto poi si travagliò, finché ruppe la lega che Sviz­zeri aveano con Savoia onde poterne a man salva occupare, come fece più tardi, lo Stato.

Frattanto fu eletto imperatore Carlo Quinto re di Spagna. Morto l’ultimo duca di Milano, Spagna e Francia ne voleano la successione. Il duca di Savoia, posto in mezzo a que’ due grandi monarchi, molto affanno si diede onde metter pace tra loro e non dispiacere a nissuno.1

I suoi ambasciadori si tragittavano dal re all’im­peratore, dall’imperatore al papa. E poco frutto olteneano, se non che ambedue si lodavano di lui, e pareano veder volentieri ch’egli si travagliasse e spendesse pe’ loro interessi. Ma intanto gli eserciti dei due forti campioni disertavano il Piemonte. Senza contare gli omicidii, i furti, le depredazioni, le sole spese occorse per le genti spagnuole ed i denari estorti, sommavano nel 1526 alla somma di un