Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/201


capo secondo 193

di Sassonia era nel 1126 dopo la morte d’Arrigo v stato sollevato all’imperio, la città di Torino e molte terre e castella del dominio di Savoia furono assai maltrattate dalle anni imperiali. Amedeo non avendo forze bastanti per-resistere a quell’urto, si ritrasse probabilmente in Savoia, e Torino, ridive­nuta libera e devota a Cesare, ottenne per inter­cessione dell’imperatrice, con diploma dato al castello di Sta Maria presso a Borgo S. Donnino nel 1136, la confermazione di tutti i privilegi che Arrigo v avea concesso o confermato ai Torinesi; volendo, così il diploma, che, secondo il diritto loro creato ab antico, godessero la medesima libertà che gode­ vano le altre città d’Italia, salva in tutto la ragione dell’impero, o di quel conte a cui Cesare avrebbe commesso le sue veci.

Questa seconda condizione scemava d’assai il va­lore del beneficio precedente. Non è poi noto se cotal clausola si riferisse al conte di Savoia, e se questi abbia ricuperato un’altra volta il perduto dominio della città di Torino.

Ad ogni modo se pervenne a ricuperarlo, non pare che lo conservasse lungo tempo, sia perchè fu spesso impacciato in guerre oltramontane, sia perchè presela croce e andò due volte a Gerusa­lemme, la prima pellegrinando, la seconda con Luigi vii suo nipote e coll’esercito de’ crociati, i cui infelici successi amareggiarono gli ultimi tempi