Pagina:Storia di torino v1 cibrario 1846.djvu/191


capo primo 183

detto il Rinforzato, nè Amedeo in figliuolo di lui, abbiano potuto ricuperare in quella città il perduto dominio.

Non è chiaro in qual’anno cominciassero i Tori­nesi a governarsi per consoli; cerio è che quest’ultima fasi dello sviluppo comunale accadde ne’ tempi d’Arrigo iv, e così probabilmente negli ultimi anni del secolo xi.

Da Arrigo v, figliuolo di lui, ebbe la città nel 1111 la concessione della strada Romana che dalle parti oltramontane, passando pel borgo di S. Ambrogio, scende a Torino, colla giurisdizione sui pellegrini e sui mercatanti che vi farebbero passaggio;1 pri­vilegio questo di grandissima importanza, sia perchè la giurisdizione delle pubbliche strade s’annoverava fra i dritti regali, e d’ordinario si eccettuava nelle infeudazioni anche più liberali; sia perchè dava ai Torinesi comodità d’impedire che i mercatanti giunti a Rivoli volgessero alquanto a destra per avviarsi per più corto cammino al ponte di Sant’Egidio di Testona, e giunger più presto in Asti, sola città di Piemonte che veramente fiorisse per copia di ric­chezze & di traffici.

Nuovamente nel 1116 il medesimo imperatore, per servigi rendutigli dai Torinesi, confermò tutti i buoni usi e la libertà che avean godute fin dai tempi d’Arrigo iv suo padre.2 Queste buone usanze erano state in ogni città il principio e il fondamento