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Note



(1) Non assento a que’ che confondono il conte Dadone ed il marchese Arduino d’Ivrea col marchese Oddone, padre d’un altro Arduino, pure marchese, il quale Oddone, forse conte d’Alba, donò Pollenzo ai monaci di Breme, ed era figliuolo d’Arduino Glabrione. La cronaca della Novalesa, e la serie de’ documenti Arduiniani provano la necessità di distinguere due Arduini, figliuoli di padre diverso; non sarebbe per altro escluso che Da­done, padre d’Arduino re, fosse fratello d’Oddone, padre d’Arduino, che portò anche titolo di marchese. Bimane finora inviolata la serie genealo­gica data dal Terraneo. Non è poi meglio fondata l’opinione di quelli che creano al re Berengario ii un quarto figliuolo, chiamato Dadone, padre del re Arduino: anzi è ora esclusa da un documento trovato dal cav. Luigi Provana, nell’archivio capitolare di Vercelli, per cui si prova che Ichilda (non Richilda) moglie di Cona, o Corrado, figliuolo del re Berengario ii, era figlia d’Arduino, marchese d’Ivrea. V. Studi critici intorno alla storia del re Arduino, opera studiata e di polso, che cancella molte frivole teorie, e che risolverà parte dei dubbi manifestati dal mio dotto amico sig. Carlo Troya nel suo recente Discorso intorno ad Everardo, figliuolo del re Desiderio, ed al vescovo Attone di Vercelli (V. il Saggiatore, giornale romano, anno ii, fascio. 3).

(2) Nella lettera inedita del b. Varmondo, vescovo d’Ivrea, attribuita all’anno 998, e stampata dal chiarissimo cav. Provana negli Studi critici so­praccitati, ragionandosi de’ misfatti e della scomunica d’Arduino, si dice rebellionis arma contro regiam dignitatem commovisse. — Secundos vero milites pene omnes in perjurii crimen atrociter coegisse. Importantissima è questa testimonianza nella ricerca dell’origine dei comuni; e vi s’accorda quanto scrive nella Vita d’Arrigo imperatore Adalboldo, vescovo d’Utrecht, Cum Majoribus (Harduinus) nihil tractabat cum Juvenibus, omnia disponebat. Pertz, Monum. germ. historica, vi, 627.

(3) Così il necrologio della Chiesa di Dijon. Mabillon, Ann. ord. S. Ben v, 247.