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capo settimo | 169 |
dello Stato paterno, era maritata ad Ermanno, duca di Svevia, figliuolo dell’imperatrice Gisla, e però fratello uterino d’Arrigo iii, imperatore. Ermanno alla morte del suocero fu marchese di Torino; ma essendo nel 1038 venuto in Italia con Corrado, onde ricondurre i torbidi baroni romani all’obbedienza del papa, cadde vittima dell’epidemia che fe’ tanta strage nell’esercito imperiale, senzachè appaia di nissun atto d’autorità da lui esercitato nella contea marchionale di Torino.
Poco tardò la contessa Adelaide a passare alle seconde nozze con Arrigo, figliuolo di Guglielmo, della stirpe Aleramica, il quale pigliò similmente l’ufficio e il titolo di marchese, che dinotando superiorità militare, non poteva portarsi da Adelaide. Tre donazioni conservano la memoria di questo principe; per l’una del 29 gennaio 1042, Adelaide ed Arrigo cedettero alla chiesa cattedral di Torino le decime di vai di Susa; la seconda del 1045 fu per conferire alla canonica di Sant’Antonino nella valle Nobilense, oltramonti, la chiesa dello stesso santo posta in Sant’Agata nella valle di Susa, la qual terra pigliò poi nome di Sant’Antonino; l’ultima del 1044 contiene una liberalità al monastero di Sta Maria di Cavorre.
Poco dopo cessò di vivere senza prole il marchese Arrigo, e la contessa Adelaide, sospinta da politica necessità, aderì alle terze nozze, e la sua scelta cadde sul principe Oddone di Savoia.