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158 | libro secondo |
Arduino obbligò Corrado a far mettere in iscrittile consuetudini feudali; e dopo la metà del secolo consolidò e costituì definitivamente i comuni.
Arduino nell’anno medesimo della sua coronazione ebbe a contrastare il passo nelle gole dell’Adige ad un esercito di Tedeschi, lo vinse e lo pose in fuga.
Nel 1004 Arrigo ii scese egli stesso per disusato cammino lungo le sorgenti del Brenta, e Arduino marciava con gran furia e con maggiori speranze ad assalirlo, quando a un tratto il suo numeroso esercito si dileguò per tradimento de’ principi. Ond’egli abbandonato ceder dovette il campo al rivale, il quale, continuando il suo cammino in mezzo alle ovazioni de’ popoli stolti, giunse a Pavia ove fu eletto e coronato re alla metà di maggio. Ma con mal pro di quella nobil città, perchè essendo nata rissa fra i Tedeschi ed i cittadini, fu messa a fuoco ed a ruba. Dopo la partenza d’Arrigo, Arduino ripigliò la primiera autorità in molte principali città del regno, i cui vescovi e i principi, ancorché per la maggior parte ligii al re germanico, dissimulavano per paura d’Arduino e de’ secondi militi, che quasi tutti per lui parteggiavano. Invece sembra che favorevole in segreto al re Arduino fosse Odelrico Manfredi, conte di Torino, il quale palesemente era stimato e chiamato fedele di Arrigo ii. Seguitava poi altamente l’italico stendardo Olberto marchese, signore di più comitali nella Liguria e nel Milanese, famoso, pro genitore degli Estensi.