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Capo Settimo


Odelrico Manfredi ii, conte di Torino e marchese. — Il re Arduino. — Sollevazioni dei nobili di second’ordine, o secondi militi, in favore d’Arduino. — Fondazione del monastero di S. Solutore. — Quistioni di Manfredi ii co’ Torinesi nel 1031. — Giudizio degli eretici di Monforte. — La contessa Adelaide e i suoi tre mariti.


Mancato in gennaio del 1002 ai viventi Ottone iii imperatore, gli Italiani già stanchi d’aver patito tre generazioni di Sassoni, studiaronsi d’innalzare al soglio un principe nazionale. Fu prescelto Arduino, nobile marchese d’Ivrea, già noto per la bollente ed oltracotata indole sua, per la sua nimistà co’ vescovi che grandeggiavano in poter temporale, cogli altri marchesi, la cui signoria era invisa al popolo, e per io studio che ponea nel rendersi accetto ai vassi, agli uomini liberi ed alla gente minuta; già consi­derato insomma a torto ed a ragione, come vessillo di. libertà; Arduino, figliuolo d’un conte Dadone, fu creduto da alcuni nipote d’Arduino Glabrione, il