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capo terzo 119


Suppone teneva in Asti un visconte chiamato Baterico, che vediamo presiedere in sua vece ad un placito, il primo d’agosto dell’ 880. Era già morto nell’ 881. Lasciò tre figliuoli, chiamati dall’anonimo pa­negirista di Berengario fulmini di guerra; uno di loro succedette probabilmente nel comitato o nei comi­tati posseduti dal padre.

Frattanto l’imperator Carlo il Grosso, succeduto nell’ 879 a Ludovico il Balbo, dopo d’aver segnalato in molti modi la propria ignavia, e mostrato in qual miseria era caduto il sangue di Carlomagno, fu de­posto dall’imperio, e fu eletto in sua vece Arnolfo, duca di Baviera, figliuolo naturale di Carlomanno. Arnolfo si portò umanamente con Carlo il Grosso, poiché a lui ed a Bernardo suo figliuolo illegittimo, lasciò terre e possessioni sufficienti per vivere con grandezza. Poco per altro potè goderne quel prin­cipe che morì nell’ 888. Al cader suo la grande monarchia che col suo scettro di paglia avea voluto reggere, si sciolse. Tutti quelli che aveano qualche lontana congiunzione colla stirpe di Carlomagno vol­lero parte di regno. Fin dall’ 879 dopo la morte di Lu­dovico il Balbo, Bosone duca di Provenza erasi fatto, da un concilio di vescovi, consecrar re, togliendo varie nobili province alla monarchia de’ Franchi. Nell’ 888 pigliò pure nella medesima forma, titolo e co­ rona di re Rodolfo, marchese di Borgogna.

In Italia Guido, la cui famiglia possedeva da varie