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94 | capo ottavo |
re Teodeberto e Teoderico fu vana, e la ragion di stato prevalse. Tutti gli storici che narrarono questo fatto, raccontano che la Moriana era allora compresa nella diocesi di Torino, e riferiscono anche alla Moriana le querimonie d’Ursicino e del papa. Ma è egli ben certo che la Moriana appartenesse allora al vescovado di Torino? Io ne dubito assai.
Le province che sono al di là dell’Alpi aveano sempre appartenuto al regno di Borgogna, nè vedo per qual motivo la giurisdizione del vescovo torinese si sarebbe, contra l’uso costante della Chiesa, estesa in un regno straniero, ed in una provincia che le Alpi somme disgiungevano dall’Italia e dalla diocesi di Torino. Per altra parte il vescovo di Vienna esercitava ed esercitò ancora lungamente la sua giurisdizione sulla conterminante provincia di Savoia.
Il solo autor contemporaneo che accenni come la Moriana si trovasse nella giurisdizione del vescovo di Torino, è Gregorio Turonense nel suo libro della Gloria de’ Martiri,1 là dove parla delle reliquie di S. Giovanni Battista portate a Moriana, e narra che Rufo vescovo di Torino si recò a venerarle. Ma quello scrittore, ordinariamente mal informato delle cose nostre, ha potuto esser tratto in inganno dal pellegrinaggio del pio vescovo. Il fatto è, che il frammento d’antiche lezioni della chiesa di Moriana, pubblicato nei Documenti, monete e sigilli, tratto da una membrana del secolo x, ma certamente lavoro di tempi più antichi, narrando con molte particolarità il medesimo avvenimento delle reliquie di S. Giovanni, che una gentildonna morianese, chiamata Tigris portò da Alessandria d’Egitto in patria, dice che: informato l’eccellentissimo re Gontranno delle preziose reliquie recate in quella valle, e de’ miracoli con cui si illustravano, vi mandò i suoi delegati, con incarico di edificar una chiesa ove potessero degnamente
- ↑ Lib. i, cap. xiv.