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possedute dai Visconti, e per solo diritto di conquista usurpate durante il dominio di Filippo Maria. Pretendeva Verona e Vicenza, come il retaggio della casa Scaligera, terminata nell’ava di sua moglie, cioè nella duchessa Catterina. Per lo contrario i Veneziani pretendevano di portare il loro confine all’Adda. Sedicimila cavalieri stavano in campo per la repubblica di Venezia, e diciottomila ne presentava all’opposto il duca Francesco. (1452) I Fiorentini erano collegati col duca, i Savoiardi colla repubblica veneta. Le ostilità non cessarono ancora per quattro anni da quella parte. (1453) Finalmente, innoltrandosi i Turchi, padroni di Costantinopoli, verso la Grecia e verso la Dalmazia, i Veneziani ricorsero alla mediazione di papa Niccolò V, affine di ottenere la pace col duca, onde poter rivolgere tutte le forze in loro difesa contro del Turco; (1454) il duca piegossi ai paterni uffici del sommo sacerdote, e, coll’opera del nobil uomo Paolo Balbo, ai 9 d’aprile del 1454, fu sottoscritta la pace di Lodi, celebre per noi, poichè oltre le ragioni della casa della Scala, alle quali rinunziò il duca, cedette pure i suoi diritti sopra Brescia e sopra Bergamo, anzi abdicò dal ducato la città di Crema e suo territorio, trasferendone il dominio nella repubblica veneta, che la possedette dappoi. Alle guerre in seguito che il duca ebbe co’ Savoiardi, si pose termine con una pace che fissò il fiume Sesia per limite ai due Stati. Le città che formarono lo Stato sotto il dominio del conte Francesco primo duca Sforza, e quarto duca di Milano, furono quindici, cioè Milano, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Novara, Alessandria, Tortona, Valenza, Bobbio, Piacenza, Parma, Vigevano, Genova e Savona. Queste due ultime città le acquistò lo Sforza nel 1464 per la cessione che gliene