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i suoi si dileguarono tosto, assaliti da una specie di peste, detta male mazzucco, che in meno di otto giorni fece di essi una orrenda strage, cosicchè il residuo di quell’armata continuò sollecitamente la via del suo destino. Ma intanto la visita del Brunswich aiutò a consumare i sussidii di vettovaglie che avea dapprima ricevuti Antonio de Leyva, il quale non avendo più mezzi onde pascere le sue truppe, nè sapendo più come smungere le borse degl’infelici Milanesi, trovò l’espediente di proibire, sotto la pena della vita e della confiscazione de’ beni, che niuno potesse tener farina nè far pane in casa; quindi impose una rigorosa ed esorbitante gabella in tutto lo Stato sul pane venale. Queste vessazioni sono così narrate dal Guicciardini934: In Milano, per l’acerbità di Antonio da Leva, era estremità e soggezione miserabile, perchè per provvedere ai pagamenti dei soldati aveva tirato in sè tutte le vettovaglie della città, delle quali, fatti fondachi pubblici e vendendole in nome suo, cavava i danari per i pagamenti loro, essendo costretti tutti gli uomini, per non morire di fame, di pagare a’ prezzi che paresse a lui; il che non avendo la gente povera modo di poter fare, molti perivano quasi per le strade, nè bastando anche questi danari ai soldati tedeschi, ch’erano alloggiati per le case, costringevano i padroni ogni giorno a nuove taglie, tenendo incatenati quegli che non pagavano; e perchè per fuggire queste acerbità e